breve riassunto della discussione di lab:bz con dei candidati sindaco sul passato e futuro della città – kurzer Bericht über die Diskussion von lab:bz mit Bürgermeister-Kandidaten

breve riassunto della discussione di lab:bz con dei candidati sindaco sul passato e futuro della città – kurzer Bericht über die Diskussion von lab:bz mit Bürgermeister-Kandidaten

17.09.2020-siamo lieti di presentarVi un riassunto dell’incontro tra lab:bz, i cittadini ed alcuni candidati sindaco nel quale è stato fatto il punto della situazione della città
17.09.2020 – wir erlauben uns, Ihnen noch einen kurzen Bericht über unser Treffen vorzustellen, in dem über die Stadt Bozen (Vergangenheit und Zukunft) diskutiert wurde.

Una conversazione tra Lab:bz, alcuni candidati sindaco e i cittadini di Bolzano

Come 4 anni fa, lab:bz_laboratorio urbano ha posto delle domande ai candidati e ha chiesto misure che sono state elencate nel proprio opuscolo “la città non è ancora in svendita”, che stanno a cuore all’iniziativa e che sono richieste anche nello studio Eurac my_bz: si tratta di misure concrete per tutti i quartieri:

– Qualità della vita e ricreazione nei diversi quartieri

– Riduzione del traffico + infrastrutture per l’intera città

– Rafforzare il commercio al dettaglio attraverso il marketing congiunto

– Riduzione degli affitti grazie ai tagli alle tasse per negozi e appartamenti

– Concorsi tra creativi + collaborazione della facoltà di design

– Iniziative dei cittadini per la riqualificazione di piazze e strade

– Case di riposo, case di cura, case di riposo assistite in tutti i quartieri

– Potenziamento e fusione dei quartieri attraverso offerte culturali (Museum Mile)

A Caramaschi (sindaco) è stato chiesto come intende migliorare la situazione della città capoluogo come centro per l’istruzione, la cultura, l’amministrazione e la salute. Ha fatto notare che sotto il suo governo la Provincia ha finalmente assunto il suo ruolo e la sua responsabilità e hanno affrontato insieme la realizzazione attraverso la pianificazione, il finanziamento e gare d’appalto delle più importanti infrastrutture: La tangenziale sud, il sottopassaggio di via Einstein e del ponte Roma ed anche il progetto del tunnel del Monte Tondo è stato avviato . Questi lavori dovrebbero essere completati entro 6 anni.

Walcher (vice sindaco, SVP) ha risposto alla domanda sul possibile miglioramento degli spazi pubblici con l’affermazione che Bolzano ha il verde del Talvera e le aree verdi lungo l’Isarco, che sono mantenute dalla Giardineria Comunale. La città dispone inoltre di una rete di 50 km di ciclabili, che viene costantemente migliorata e resa più sicura, dato che 1/3 di tutti gli spostamenti a Bolzano avviene in bicicletta e le strade del centro città bisognerebbe tenerle libere solo per chi non può assolutamente fare a meno dell’auto (artigiani, fornitori, malati, ecc.). Con il nuovo regolamento edilizio (primavera 2021) si dovrebbero prevedere dei parcheggi coperti per biciclette in caso di realizzzione di nuovi edifici.

Gennaccaro (Assessore per la partecipazione, (Per Bolzano) ha confermato la richiesta di lab:bz di abolire i consigli di quartiere politici e di sostituirli con i citylabs – urban center, in quanto le strutture che esistono oggi, sono ostacolate nelle loro attività dagli orientamenti politici e non sono più accettate dalla popolazione. Gennaccaro sottolinea che purtroppo non ha trovato sostegno in questa legislazione per il suo progetto di rafforzare la partecipazione dei cittadini alla vita pubblica attraverso centri di incontro aperti nei singoli quartieri che servono anche a integrare la struttura sociale dei quartieri.

A Brancaglion del Team K è stato chiesto come vorrebbe sfruttare il potenziale che Bolzano ha anche secondo lo studio my-bz, ovvero la diversità culturale e linguistica: ha detto che si concentrerà sull’educazione scolastica multilingue, anche per gli adulti. È consapevole che la materia della scuola è di competenza della Provincia, ma attraverso servizi aggiuntivi come la mensa, gli spazi aperti e simili, associazioni e cooperative potrebbero comunque garantire la diversità linguistica. Egli ritiene che la società in questo senso sia già un passo avanti rispetto alla politica e che quest’ultima dovrebbe utilizzare il sostegno finanziario per creare una struttura aziendale per la cultura e fornire nuovi luoghi per eventi spontanei.

Fortini, 5 Stelle, chiede, al fine di migliorare la situazione abitativa in città, di aumentare il rinnovamento energetico degli edifici, di prescrivere tetti verdi non solo nella zona industriale, ma per tutti gli edifici pubblici e soprattutto di fare in modo che gli spazi verdi e gli alberi non scompaiano poco a poco, ma di prevedere più verde in città, al fine di combattere l’alto inquinamento atmosferico, che esiste in città soprattutto a causa dell’inquinamento per via del traffico (autostrada). Teme anche che nella nuova area ARBO ci sia troppo poco spazio per parchi giochi per bambini. Per ridurre l’inquinamento atmosferico (domanda del pubblico), conta sul ticket di accesso per ridurre il traffico privato proveniente da fuori città.

Dal pubblico sono arrivate domande sugli spazi per il gioco dei bambini e lamentele da parte di alcuni condomini per il rumore dei bambini. I candidati hanno spiegato che negli ultimi anni sono stati costruiti alcuni nuovi parchi giochi per bambini, che il nuovo regolamento edilizio richiede più spazio per i parchi giochi per bambini (anche se questo comporterà costi più elevati sui prezzi degli alloggi) e che l’amministrazione si è sempre impegnata a far sì che il gioco dei bambini non sia ostacolato dalle operazioni di polizia, a meno che non fosse necessario a causa delle norme Covid, ma che i cortili dei condomini debbano essere utilizzati maggiormente come luogo di incontro per le generazioni (sensibilizzazione).

Altre domande: i senzatetto (ca. 200-250), problema di sicurezza: la gente ritiene che ci siano troppe persone che vengono a Bolzano, di cui il Comune non si può occupare. Walcher e Caramaschi sottolineano che il governo della città ha fatto molto per questo, anche durante la Corona sono stati preparati abbastanza posti in fiera, ma ci sono sempre persone che non vogliono integrarsi. Un accordo con la provincia ha portato tutti i comuni ad accettare gli immigrati.

Per quanto riguarda l’area della stazione(Progetto ARBO): queste grandi opere comportano sempre costi elevati per lo smaltimento di materiali contaminanti come l’amianto. La trasparenza è garantita? La necessità di alloggi a basso costo non sarà probabilmente sufficientemente garantita dall’assegnazione del contratto a un singolo investitore. Né vi sarà possibile un adattamento al futuro sviluppo urbano. Anche l’elevato rendimento richiesto dall’investitore preoccupa i cittadini. Caramaschi e Walcher non vedono alcun problema in questo caso, in quanto a loro avviso l’accordo già firmato tra la ferrovia, la provincia e il comune dovrebbe essere abbastanza chiaro e trasparente. Branchalion e Fortini, invece, sottolineano che la città sarà nelle mani di un gruppo di interesse, che determinerà così il futuro della città, senza che gli imprenditori locali e i cittadini del Paese possano partecipare a questa ripresa e a questo sviluppo. Alla domanda di Lab:bz perché non prevedano che le infrastrutture siano costruite con i finanziamenti statali “Dopo-Covid” per poi avere in mano lo sviluppo della città, Caramaschi risponde che teme che ciò possa far perdere troppo tempo.

Alle domande conclusive, i candidati hanno risposto solo con si, no, non so:

1) In qualità di sindaco di Bolzano, introdurrebbe una tassa sulla congestione del traffico

Brancaglion e Fortini: sì, Walcher: no, Caramaschi: non so

2) Il museo archeologico deve rimanere nel centro della città?

tutti si, solo B: non so, perchè non necessariamente nel centro della città, ma piuttosto a Gries

3) Di fronte all’emergenza climatica, Bolzano ha bisogno di un aeroporto regionale?

C: non so, W: si, B e F: no

4) Saranno convocati in futuro dei consigli dei cittadini su temi essenziali per lo sviluppo della città? tutti si

5) E’ giusto affidare l’areale ferroviario ad unico investitore?

per Caramaschi la domanda è sbagliata, Walcher: si, Fortini e Brancagl_bz e candidati_finalion: no

Ein Gespräch zwischen Lab:bz, einigen Bürgermeisterkandidaten und den Bürgern von Bozen

Wie bereits vor 4 Jahren hat nun lab:bz_Stadtlabor Bozen Fragen an die Kandidaten gestellt und dabei Maßnahmen eingefordert, welche in ihrer Broschüre „die Stadt ist noch nicht ausverkauft“ aufgelistet waren, welche der Initiative am Herzen liegen und auch in der Euracstudie my_bz eingefordert werden: es geht um konkrete Maßnahmen für alle Stadtviertel:

  • Lebensqualität bzw. Erholungsqualität in den einzelnen Stadtvierteln
  • Verkehrsberuhigung + Infrastrukturen für die gesamte Stadt
  • Stärkung des Einzelhandels durch gemeinsames Marketing
  • Mietsenkung durch Steuersenkung für Geschäfte und Wohnungen
  • Wettbewerbe unter Kreativen + Mitarbeit der Fakultät für Design
  • Bürgerinitiativen für Aufwertung von Plätzen und Strassen
  • Altersheime, Pflegeheime, betreutes Wohnen in allen Vierteln
  • Aufwertung und Zusammenführung der Stadtviertel durch kulturelle Angebote (Museumsmeile)

Caramaschi (Bürgermeister) wurde gefragt, wie er die Situation der Landeshauptstadt als Zentrum für Bildung, Kultur, Verwaltung und Gesundheit verbessern will. Er wies darauf hin, dass unter seiner Regierung die Landesverwaltung endlich ihre Aufgabe und Verantwortung übernommen hat und sie gemeinsam die Umsetzung durch Planung, Finanzierung und Ausschreibung der wichtigsten Infrastrukturen angegangen sind: Umfahrungsstrasse im Süden, Unterführung der Einsteinstrasse und der Rombrücke sowie des Hörtenbergtunnels. Diese Arbeiten sollten in 6 Jahren umgesetzt sein.

Walcher (Vizebürgermeister, SVP) antwortete auf die Frage nach der möglichen Verbesserung der öffentlichen Räume mit der Aussage, dass Bozen das Talfergrün und die Grünflächen entlang des Eisacks habe, welche von der Stadtgärtnerei gepflegt werden. Man habe auch ein Radwegenetz von 50 km, das ständig verbessert und sicherer gestaltet wird, da doch 1/3 der Bewegungen in Bozen mit dem Rad erfolgen und man die Straßen der Innenstadt nur für jene frei halten möchte, die absolut nicht auf das Auto verzichten können (Handwerker, Zulieferer, Kranke etc). Mit der neuen Bauordnung (Frühjahr 2021) sollte die Verpflichtung von überdachten Radabstellplätzen bei neuen Gebäuden vorgesehen werden.

Gennaccaro (Stadtrat für Partizipation, io sto con Bolzano) ging auf die Forderung von lab:bz ein, die politischen Stadtviertelräte abzuschaffen und durch city-labs – urban center zu ersetzen, da diese die heute bestehenden Strukturen durch politische Vorgaben in ihrer Tätigkeit behindert und von der Bevölkerung nicht akzeptiert werden. Gennaccaro betonte, dass er leider in seinem Vorhaben, die Beteiligung der BürgerInnen am öffentlichen Leben durch offene Begegnungszentren in den einzelnen Vierteln zu stärken und die soziale Struktur der Viertel einzubinden, in dieser Legislatur keine Unterstützung fand.

Brancaglion vom Team K wurde gefragt, wie er das Potential Bozens, das die Stadt auch laut my-bz Studie hat, nämlich die kulturelle und sprachliche Vielfalt, nutzen möchte: er meinte, er setze auch mehrsprachige Schulbildung, dies auch für Erwachsene. Er ist sich schon bewusst, dass das Thema Schule eine Angelegenheit der Provinz ist, jedoch über zusätzliche Dienste wie Mensa, Freiflächengestaltung und Ähnlichem könnten Vereine und Genossenschaften doch für die sprachliche Vielfalt sorgen. Er meinte, die Gesellschaft wäre da bereits einige Schritte der Politik voraus, diese solle über finanzielle Unterstützung eine Unternehmensstruktur für Kultur aufbauen und neue Plätze für spontane Events zur Verfügung stellen.

Fortini, 5 Stelle, forderte, um die Situation des Wohnbaues in der Stadt zu verbessern, die energetische Sanierungen der Gebäude zu verstärken, Gründächer nicht nur in der Gewerbezone vorzuschreiben, sondern für alle öffentlichen Bauten und besonders darauf zu achten, dass nicht immer wieder Stück für Stück Grünflächen und Bäume verschwinden, sondern für mehr Grün in der Stadt zu sorgen, um gegen die hohe Luftverschmutzung, die es in der Stadt besonders durch die Verkehrsbelastung (Autobahn) gibt, anzugehen. Sie hat auch Angst, dass im neuen ARBO Areal zu wenig Raum für Kinderspielplätze vorgesehen wird. Um die Luftverschmutzung (Frage aus dem Publikum) zu reduzieren, setzt sie auf die city Maut um den Privatverkehr von auswärts zu reduzieren.

Aus dem Publikum kamen Fragen zu Räumen für spielende Kinder und zu Klagen einiger Kondominien über Lärm der durch Kinder. Die Kandidaten erklärten, dass in den letzten Jahren einige neue Kinderspielplätze entstanden sind, dass es in der neuen Bauordnung mehr Platz für Kinderspielplätze vorzusehen sind (auch wenn diese höhere Wohnungspreise mit sich bringen werden ) und dass sich die Verwaltung immer dafür eingesetzt habe, dass das Spiel der Kinder nicht durch Polizeieinsätze behindert werden, außer es sei durch Coronavorschriften notwendig gewesen, sondern dass die Höfe der Kondominien verstärkt als Treffpunkt für Generationen genutzt werden sollen (Sensibilisierung).

Weitere Fragen: Obdachlose (ca 200-250), Problem der Sicherheit: Es kommen zu viele Menschen nach Bozen, um die man sich dann nicht kümmern kann. Walcher und Caramaschi betonten, dass die Stadtregierung doch einiges dafür getan hat, auch während der Coronazeit seien in der Messe genügend Plätze vorbereitet worden, aber es gebe immer auch Menschen, die sich nicht integrieren wollen. Ein Abkommen mit der Provinz hat nun ergeben, dass alle Gemeinden Einwanderer aufnehmen müssen.

Zum Bahnhofsareal: bei diesen großen Arbeiten sind immer auch hohe Spesen für Entsorgung von Altlasten wie Asbest u.ä. vorgesehen, wird hier Transparenz garantiert? Auch der Bedarf an günstigen Wohnungen wird durch die Vergabe an einen einzigen Investor wahrscheinlich nicht genügend garantiert werden. Genauso wenig wie eine Anpassung an zukünftige Stadtentwicklung. Auch die hohe Entschädigung an den Investor (Rendite) sorgt die Bürger. Hier sehen Caramaschi und Walcher kein Problem, da aus ihrer Sicht das Abkommen, das bereits zwischen Eisenbahn, Provinz und Gemeinde unterschrieben wurde, klar genug sein soll. Hingegen wiesen Branchalion und Fortini darauf hin, dass die Stadt in die Hand von einer Interessengruppe gelangen wird, die damit die Zukunft der Stadt bestimmen wird, ohne dass lokale Unternehmer und BürgerInnen des Landes an diesem Aufschwung und Veränderung teilnehmen können. Auf die Frage von Lab:bz, weshalb man nicht die Infrastrukturen mit staatlichen „Dopo-Covid-Geldern“ bauen lässt und dann die Entwicklung der Stadt selbst in die Hand nimmt, antwortete Caramaschi, dass er Angst hat, dass man so zu viel Zeit verlieren würde.

Bei den abschließenden Fragen haben die Kandidaten wie folgt abgestimmt:

1)  Würden Sie als BürgermeisterIn in Bozen die Citymaut einführen:

Brancaleon und Fortini: ja, Walcher: nein, Caramaschi: weiss nicht

2) Soll das Archeologiemuseum in der Stadtmitte beleiben?

alle ja, nur B: weiß nicht, da nicht unbedingt im Stadt-Zentrum, sondern lieber in Gries

3)  Soll Bozen ein regionaler Flughafen werden, in Anbetracht der Klimaproblematik?

C: weiß nicht, W: ja, B + F: nein

4)   Werden in Zukunft zu wesentlichen Fragen für die Entwicklung der Stadt Bürgerräte einberufen? alle: ja

5)   Ist es richtig, das Bahnhofsareal einem einzigen Investor zu übergeben?

Caramaschi: falsche Frage, Walcher: ja, Fortini und Brancaglion: nein

unser Freund hat uns verlassen

unser Freund hat uns verlassen

Nachruf Christoph Mayr Fingerle – Necrologio

Eine große Persönlichkeit und liebenswerter Freund mit Visionen hat uns verlassen. Ich verneige mich in tiefer Trauer.
Alfred Frei

Con la scomparsa di Christoph perdiamo un amico, un architetto rinomato, un redattore di testi critici sull’architettura, l’urbanistica, un promotore e conoscitore d’arte, uno scopritore di nuovi talenti, un amante di storia dell’architettura. Ci ha fatto riscoprire opere dimenticate o sottovalutate dell’architettura locale e nuovi maestri a cui ispirarci e guardare per crescere e conoscere altri modi di fare e intendere l’architettura. Con Arge/Kunst ha portato a Bolzano architetti a noi sconosciuti, anticipando di anni i riconoscimenti della critica internazionale.
L’Alto Adige perde non solo un architetto, ma anche un cultore d’arte, che ha promosso il connubio tra opera architettonica ed opera artistica. Ne sono un esempio le collaborazioni con Manfred Alois Mayr.
Era un architetto girovago, che viaggiava nel mondo per arricchire il suo bagaglio culturale. Un bibliofilo. Lo abbiamo conosciuto meglio condividendo posizioni critiche verso le trasformazioni urbanistiche in atto a Bolzano, verso la privatizzazione dell’urbanistica. Trasformazioni governate non nell’interesse pubblico, che comporteranno ulteriori squilibri nella tenuta di un già precario tessuto urbano, che arricchiranno ulteriormente alcune sue parti impoverendone altre.
Con Christoph abbiamo fondato Città nostra,  per poi trasformare questo think tank su Bolzano in un laboratorio urbano, Lab Bz, aperto a tutte le discipline ed a tutti coloro che hanno a cuore uno sviluppo sostenibile della città. Amava suonare e amava la bicicletta. Non temeva il confronto e difendeva le sue idee, il suo pensiero contemporaneo ed innovativo,  fortemente radicato nel passato, ispirato sempre al raggiungimento di una qualità elevata dell’opera ed a una visione omnicomprensiva ed interdisciplinare del progetto. Un architetto di opere raffinate, un promotore di cultura architettonica.
È ancora aperta la mostra da lui curata sui padri dell’architettura borghese cittadina, Ammon e Fingerle. Grazie a lui abbiamo imparato ad apprezzare gli architetti del primo dopoguerra, come Plattner e Ronca, a comprendere la dimensione dell’architettura tra città e paese, in rapporto con il paesaggio culturale e l’identità, anche storico politica dell’Alto Adige / Südtirol.
Presuntuoso, perché convinto della validità e giustezza delle sue idee e intuizioni, era comunque accessibile e disponibile al confronto dialettico. Un uomo, un architetto, un amico che é stato testimone, autore, scopritore e promotore della storia dell’architettura locale e internazionale. Credeva nella funzione sociale dell’architetto, come dovremo fare tutti. Eri uno spirito libero e indipendente.  Caro Christoph ci mancherai e ti ricorderemo con rimpianto ed affetto.
Luigi Scolari

Christoph war ein wichtiger Impulsgeber in unserer Gruppe:
einerseits war ihm wichtig, die Öffentlichkeit mitzunehmen, indem er z.B.Pressekonferenzen organisierte, auch unsere Broschüre zur Zukunft Bozens,  “die Stadt ist noch nicht ausverkauft”, trägt stark seine Handschrift, andererseits setzte er sich auch sehr für die Gruppe ein: über seine Forderung nach Klausuren, in denen man seine Position hinterfragte, bis zur Organisation von netten kleinen Feiern, bei denen er immer mit kleinen Überraschungen daherkam, wie mit einer Torte zur Eröffnung unseres lab:bz
Christoph hatte eine Eigenschaft in seiner Arbeit in unserer Gruppe, die jetzt fehlen wird:
wenn wir dabei waren, eine Initiative operativ umzusetzen, kam er dazu und hinterfragte sie nochmals von Grund auf. Es ging ihm immer um das Konzept. Das  war anstrengend, aber auch fruchtbringend. Diese seine Eigenschaft, nie das Ziel aus den Augen zu lassen, werden wir uns jetzt in seinem Sinne aneignen sollen. So bleibt er uns erhalten und lebt in unserer Gruppe weiter…
Margot Wittig

Bei unseren fast wöchentlichen Sitzungen von Lab:bz hat Christoph immer versucht, eine gewisse Ordnung in unsere Diskussion zu bringen und so dazu beigetragen, dass nach 2 Stunden auch greifbare Ergebnisse herausgekommen sind. Auch bei den Arbeitsessen im Tiffany waren die Fragen nach dem Wieso und Warum einer Aktion und die Entwicklung neuer Ideen dank Christoph immer im Vordergrund!
Besonders die Führung durch “seine“ Ausstellung im Stadtmuseum har mir gezeigt, wie bescheiden und letztlich unaufgeregt Christoph wichtige Bozner  Stadtentwicklungen dargelegt hat, ohne seine künstlerischen und organisatorischen Leistungen bei dieser Ausstellung in den Vordergrund zu stellen.
Wir sollten uns einige seiner Diskussionsbeiträge bei unserer künftigen Arbeit im lab:bz immer präsent halten!
Winfried Theil

Ich habe Christoph persönlich erst durch unser Zusammenarbeiten in “Cittá nostra – unsere Stadt” kennengelernt. Und ich erinnere mich besonders an unsere – erste? – Pressekonferenz im Garten des Capitol Kino – ich habe leider diesen Artikel nicht mehr gefunden -, in der er von der Gesundheit sprach und in diesem Kontext von einer gesunden Stadt, die der Berücksichtigung verschiedenster Aspekte bedarf… in der nicht die Förderung eines Aspekts auf Kosten anderer gehen darf. Es sei wie bei einem menschlichen Körper: wenn ein Organ, z. B. das Herz, nicht mehr richtig mitspiele, so gerieten auch die anderen Organe in Mitleidenschaft, gerieten aus dem Gleichgewicht. In diesem Kontext auch erzählte er, daß es ihm selbst gesundheitlich mal schlecht ging, und daß er darauf achten gelernt habe, einen Ausgleich zu finden, und wie wichtig das sei. Er brachte hier einen gleichermaßen logischen und klarsichtigen wie – als Vergleich – mich faszinierenden Gedanken ein. Denn wenn beispielsweise Wirtschaften auf Kosten des Sozialen, Verkehrsplanung auf Kosten der Umwelt, Stadtplanung auf Kosten von wertvollem Kulturgrund und zu Lasten des Gemeinwesens gehen, dann ist ein Umdenken höchst an der Zeit, dann bleibt genau genommen nichts anderes als ein Umdenken und ein anderes Handeln.
Christoph war sehr engagiert, ging dabei – wie sicher einige andere unter uns auch – bisweilen an seine physischen Grenzen. Dies, weil ihm das, was er tat, dachte und plante, Freude machte, ihn herausforderte und interessierte. Er schätzte – und ich finde, genoß und förderte – das engagierte und auch lustvolle Miteinander-denken, -handeln und -tun. Ich behalte ihn gerade dafür in liebevoller Erinnerung und danke ihm sehr dafür.
Melitta Pitschl

Die Vergleiche des biologischen Organismus mit einem urbanen Organismus sind entstanden aus Beschäftigung mit der sog. „Reformarchitektur“, worin alle Lebensbereiche in Bezug und im Kontext stehen: wo Architektur, also Bauen, Spielen, Gesundheit, Kultur, Sex, Liebe, Lebendigkeit ineinandergreifen und nicht zu trennen sind. Es ist ein Kontrapunkt zur üblichen und permanent gewollten Trennung und Aufspaltung.
Erich Kofler Fuchsberg 

Ich habe eine Aufnahme von unserer Pressekonferenz im Capitol Garten gefunden wo er meint: ”anstatt vorzuschlagen, eine Herzoperation zu machen, muss man schauen was dem Organismus wirklich fehlt, vielleicht ist auch eine homöopathische Therapie ausreichend…”
Margot Wittig

Christoph war ein Freigeist. Er wird dem lab:bz, der Stadt und mir als inspirierende Kraft sehr fehlen.
Kris Krois

Ich kann mich sehr gut am 23. Juli 2015 erinnern, als der Gemeinderat Bozen gegen die Ratifizierung des “Benkoprojekts” stimmte. Viele Gegner des Projekts (nicht nur von cittànostra bzw. labbz) waren vor dem alten Rathaus versammelt. Wir schauten auf Laptops die Liveübertragung der Gemeinderatssitzung an. – und mussten zusehen, wie Gemeinderäte mit den unmöglichsten Argumenten für das Projekt stimmten. Christoph war trotz der Anspannung erstaunlich zuversichtlich. Ich hatte an ihm bewundert, dass er – im Gegensatz zu mir – überhaupt keine Wut oder Verzweiflung an so einem Moment an den Tag legte.
– und dann, Überraschung, es fand sich trotzdem keine Mehrheit für Benko (- niemand konnte damals ahnen, dass ein paar Monate später noch vor der Neuwahl des nächsten Gemeinderats ein Kommissar das Projekt im Alleingang ratifizieren würde). Christoph war derjenige, der eine große Kuhglocke mitgebracht hatte (bitte korrigiert mich, wenn ich mich falsch erinnere). Ich werde die Gesichter von Benkos InteressenvertreterInnen im Gemeinderat nicht vergessen, als sie nach ihrer Niederlage zu Christophs Glockengeläute eiligst und tomatenrot aus dem Rathaus marschierten. Christoph hatte mir beigebracht, bei allem Engagement den Spaß nicht zu vergessen.
Michael Schlauch

lab:café Il Futuro di Piazza Vittoria / Die Zukunft des Siegesplatzes

lab:café Il Futuro di Piazza Vittoria / Die Zukunft des Siegesplatzes

Mercoledì / Mittwoch 3.4.2019 | 19.00 – 21.30 | Sala B, Palazzo Altmann, Gries, Bolzano-Bozen

Vi/ti invitiamo cordialmente di partecipare al nostro lab:café che verrà organizzato dal laboratorio urbano lab:bz in collaborazione con la Circoscrizione di Gries/San Quirino.
Wir laden Sie/Dich herzlich ein, an unserem lab:cafè teilzunehmen, welches vom Stadtlabor lab:bz in Zusammenarbeit mit dem Stadtviertelzentrum Gries/Quirein organisiert wird.

Vorremmo discutere le seguenti tematiche:
Wir diskutieren über folgende Themen:

  • verde & clima / Grün & Klima
  • attività / Aktivitäten
  • sociale, sicurezza, convivenza / Soziales, Sicherheit, Zusammenleben
  • architettura / Architektur
  • una piazza fra storia e futuro / ein Platz zwischen Geschichte und Zukunft

Per motivi organizzativi Vi chiediamo di mandarci un segno di riscontro e di adesione al info@labbz.it
Aus organisatorischen Gründen bitten wir um eine Zusage unter info@labbz.it


Die Stadt von morgen

Die Stadt von morgen

Aus „Città Nostra“ ist „lab:bz“ hervorgegangen, eine offene Werkstätte der Ideen und Projekte. Entsteht hier das Bozen von morgen?
Von Teseo La Marca

Es gehörte zu den Urforderungen der Gruppe “Città nostra | Unsere Stadt“. Noch als sie als Anti-Benko-Bewegung von sich reden ließen, war ein urbanes Laboratorium geplant, in dem sich jeder Bürger beteiligen kann, um die Stadt Bozen zu gestalten. Nun ist es so weit und am gestrigen Mittwochabend fand das erste Treffen statt. Ob man pro oder contra Benko-Kaufhaus ist, spielt hier keine Rolle mehr. Wichtig ist nur, dass man sich für die Stadt interessiert. Und dafür, wie man sie für die Zukunft aktiv mitgestaltet. .. mehr dazu siehe auf https://www.salto.bz/de/article/28072016/die-stadt-von-morgen

Hermann Knoflacher zum Mythos Mobilität

Hermann Knoflacher zum Mythos Mobilität

Ein Interview von Salto mit Hermann Knoflacher zum Mythos Mobilität
„Sonst darf man sich nicht aufregen“
Drei Diskussionsabende mit einem Vorkämpfer einer sanften Mobilität: Hermann Knoflacher denkt diese Woche mit Markus Lobis quer*.
Von Susanne Pitro 17.01.2017
siehe https://www.salto.bz/de/article/17012017/sonst-darf-man-sich-nicht-aufregen
salto.bz: Herr Knoflacher, Mobilität ist von Mythen überfrachtet, sagen Sie. Was ist einer dieser großen Mythen?
Hermann Knoflacher: Dass die Mobilität wächst zum Beispiel. Das geheimnisvolle Wachstum der Mobilität ist ein typischer Mythos. Heute wissen wir, dass die Zahl der Wege gleich bleibt und nur die Anzahl der Autofahrten gestiegen ist. Diese machen gut drei Viertel unserer Mobilität aus. Der Mythos entsteht, weil wir nur das Auto betrachten – und übersehen, dass wir damit andere Mobilitätsformen vernichtet oder zurückgedrängt haben. Doch wenn Fahrten mit öffentlichen Verkehrsmitteln und die Fußwege abnehmen, bleibt die Summe der getätigten Wege gleich.

Über den Stellenwert des Autos in unserer Gesellschaft haben Sie ein eigenes Buch mit dem Titel „Virus Auto“ geschrieben. Warum Virus?
Ein Virus verändert das Verhalten der Zellen. Und das Auto verändert das Verhalten der Menschen und der Gesellschaft. Wenn Sie individuell so viel Lärm machen würden, wie es das Auto tut, würden Sie laut Allgemeinen Bürgerlichen Gesetzbuch sofort bestraft werden. Mit dem Auto können Sie das dagegen machen. Wenn Sie Leute individuell derart mit Abgasen schädigen, also mit Giftgasen belasten würden, werden Sie sofort eingesperrt. Wenn die Giftgase in einer viel größeren Menge beim Auspuff rauskommen, heißt das Umweltverschmutzung.

Wie können wir von diesem Virus gesunden?
Die Menschen selbst können dem nur schwer entkommen, weil ihnen das Auto individuell extrem viele Vorteile bietet und sie blind für die Nachteile macht.

Deshalb müssen Verkehrsgefüge geschaffen, die sie vom Zwang zum Autofahren befreien, fordern Sie. Passiert das in Südtirol?
Es ist sicher einiges passiert diesbezüglich, auch in Bozen. Ich selber habe auch ein wenig gemacht, die Fußgängerzonen Schladners und Mals, die Vinschger Bahn damals …

Bei der Vinschger Bahn waren Sie mitbeteiligt?
Der Vinschger Universitätsprofessor Florin Florineth hat mich seinerzeit eingeladen, dabei mitzuwirken, den Bau einer  Schnellstraße im Vinschgau zu verhindern. Im Jahr 1986 habe ich dann in Naturns bei einer Veranstaltung, auf der Planer, Projektanten und Politiker für diese Straße warben, die Folgewirkungen vorgestellt. Und ihnen gesagt, sie sollen die Schnellstraße so schnell wie möglich vergessen und die Vinschgerbahn wieder zum Leben erwecken. Neben anderen Verkehrskonzepten im Vinschgau haben ich dann Ende der Neunziger Jahre im Auftrag der SAD auch Untersuchungen für die Vinschgerbahn gemacht. Damals habe ich übrigens schon gesagt, sie müssen längere Bahnsteige machen. Aber es hat keiner auf mich gehört, weil niemand geglaubt hat, dass irgendwann so viele Leute mit dieser Bahn fahren werden.

Das scheint Ihnen ja öfters so gegangen zu sein, dass Ihnen nicht geglaubt wird, was später eintrifft.
Ja, die Wiener oder Innsbrucker haben mir in den Siebziger Jahren auch nicht geglaubt, dass die Innenstadt überleben wird, wenn man Fußgängerzonen macht. Oder dass in Wien der Radverkehr einmal so einen Stellenwert einnehmen wird oder der öffentliche Nahverkehr wichtiger wird als das Auto.

Wie sehen Sie diesbezüglich die Entwicklungen in Bozen?
Bozen hat einen relativ hohen Anteil an Radverkehr, auch recht viele Fußgänger und eine einigermaßen gute Nutzung des öffentlichen Nahverkehrs.

Dennoch gibt es immer noch viel Autoverkehr.
Ja, weil man nach wie vor große Fehler macht. Da werden in die Stadt hinein diese großen Parkgaragen gebaut, das ist ja ein Irrsinn.

Der österreichische Investor René Benko wird in Kürze eine weitere bauen…
Na klar. Da kommen die Konzerne, tragen das Geld weg und ruinieren die lokale Wirtschaft. Doch wem nicht zu raten ist, ist nicht zu helfen. Wir haben schon vor vielen Jahren vor der Wirkung solcher Einkaufszentren gewarnt. In ein paar Jahren werden Sie es merken, wenn immer mehr kleine Geschäfte für immer geschlossen haben werden. In Südtirol waren Sie ohnehin lange in einer glücklichen Situation, weil es hier aus der Ära Benedikter noch ein gutes Raumordnungsgesetz gab. Das wird jetzt allerdings aufgelöst.

Sprechen Sie dabei vom Handel oder auch vom Verkehr?
Das kann man nicht voneinander trennen, beides hängt voneinander ab. Einkaufszentren und Investoren reagieren auf das Verkehrssystem. Wenn die merken, dass sie an einem Platz viele Leute anlocken können, auf Kosten der Allgemeinheit, dann investieren sie dort. Die Leute haben sie mit dem Auto schließlich an der Angel. Und die Ursache für all das liegt in der Bauordnung.

Die ja in Südtirol gewissermaßen fortschrittlich war?
Fortschrittlich war sie auch nicht wirklich, denn auch hier sind für Baukubatur verpflichtend Abstellplätze vorgesehen. Doch ein Abstellplatz für ein Auto hat nichts in einer Ortschaft verloren, die sollte außerhalb unseres Lebensraumes geparkt werden.

Das heißt, die Zukunft der Mobilität liegt für Sie unter anderem darin, die Autos vor den Stadttoren und außerhalb der Dorfkerne oder Wohnsiedlungen zu parken?
Das predige ich seit 40 Jahren und mittlerweile haben wir immer mehr autofreie Siedlungen, ob in Freiburg, Zürich, Hamburg oder Wien, wo ein ganzes Viertel wie die neue Seestadt in Aspern so angelegt wurde, dass Autos in Sammelgaragen außerhalb geparkt werden. Zwar nicht so weit außerhalb wie wir es gerne gehabt hätten, aber zumindest einige hundert Meter vom Wohnraum entfernt.

In Städten Alternativen zum Auto zu finden scheint aber zumindest leichter als im ländlichen Raum.
Das scheint es heute. Vor ein paar Jahrzehnten es auch in Städten nicht üblich, auf das Auto zu verzichten. Es braucht einfach konsequente Maßnahmen, mit denen das Autofahren an individuellen Vorteilen verliert und andere Mobilitätsformen wieder attraktiver werden. Und sonst darf man sich nicht aufregen, dass die Leute sterben, die Luft schlechter wird, die Nahversorgung kaputtgeht und die sozialen Beziehungen immer mehr verarmen.
Infobox

Hermann Knoflacher ist emeritierter Vorstand des Instituts für Verkehrswissenschaften der Technischen Universität Wien und hat auch in Südtirol zahlreiche Verkehrskonzepte entworfen. Er wird ab Dienstag Abend als Gast bei Markus Lobis Veranstaltungsreihe quer.denken darüber diskutieren, wie und wohin
 wir uns in der Zukunft bewegen.​ Termine: 17.01.2017, 20 Uhr – Jugend- und Sozialzentrum UFO Bruneck, 18.01.2017, 20 Uhr – Cusanus Akademie Brixen, 19.01.2017, 20 Uhr – Urania Meran